Prima di aprire e/o operare su un conto
live con questo Metodo, o con qualunque altro, bisogna fare un periodo di
trading simulato sullo storico dei prezzi e poi in demo, perché occorre che
ciascuno verifichi l’efficacia del metodo e la capacità di saperlo attuare.
Questo periodo deve essere sufficientemente lungo: bisogna
sperimentare tutte le fasi del mercato.
Un periodo di profitti sufficientemente
lungo dà la fiducia necessaria sia sulla efficacia del metodo sia sulle proprie
capacità di utilizzarlo correttamente.
Finché non si fanno profitti, operando in
demo, non bisogna mettere a rischio i propri soldi su un conto live.
Un trader non è altro che un commerciante
di valute, proprio come il pescivendolo, che non compra le triglie perché gli
piacciono, ma per rivenderle a un prezzo superiore a quello pagato o anche ad
un prezzo inferiore prima che incomincino a marcire.
Quando si fa trading intraday la velocità con la quale si agisce fa la differenza ed è determinante. A questo riguardo solo dalla propria esperienza ognuno potrà determinare se è o non è abbastanza veloce. Se si ha un piano, però, e ci si attiene scrupolosamente ad esso si potrà ovviare anche alla mancanza di rapidità nel prendere decisioni.
Ogni cambio valutario si muove in base ad
una propria dinamica. Una dinamica che non è casuale ma la risultante di tutti
i vari fattori (economici, politici, sociali, psicologici) che la influenzano.
La dinamica di un qualsiasi mercato si esplica nel movimento dei prezzi
visibili nei grafici.
Un mercato può fare quello che uno
s’aspetta faccia o l’opposto in qualsiasi momento. Questo vuol dire che una
volta presa una posizione (entrati comprando o vendendo ad esempio l’eur/usd,
come nel nostro caso, o qualsiasi altro cambio o asset) non si avrà mai la
certezza di come andrà a finire.
L’incertezza è il pane quotidiano del
trader. I grafici non prevedono il futuro (ci mostrano il passato e il presente
all’istante che immettiamo un ordine). Nessun trader al mondo è in grado di
prevedere con certezza come muoveranno i prezzi nel futuro.
Noi dobbiamo leggere il nostro grafico a 5
minuti in modo pratico, osservando e prendendo atto di ciò che sta avvenendo
nel mercato. Quello che sta avvenendo in quest’istante può essere contraddetto
da quello che avverrà l’istante dopo. Tuttavia noi con questo metodo prenderemo
le nostre decisioni di trading guardando solo all’azione dei prezzi sul grafico
a 5 minuti.
Partiamo dalla constatazione che i prezzi
per la maggior parte del tempo si muovono in un range, all’interno di una zona
di quasi equilibrio tra compratori e venditori. Quando i prezzi escono da un
range presumiamo che essi si muoveranno verso la successiva zona di
equilibrio. La distanza tra un range e l’altro è dove noi possiamo
prelevare il nostro profitto.
Nella realtà, purtroppo, non sempre è
così. Spesso dopo aver rotto l’attuale range, i prezzi invertono la direzione
fino a rompere l’altro lato del range e muovono verso la prossima zona di
equilibrio.
Ancora, non sempre è così. Spesso dopo
aver rotto il range su entrambi i lati i prezzi si muovono entro questo nuovo
range per poi rompere uno dei due lati del range, e così via.
Di tutto questo bisogna tener conto.
Occorre avere un metodo e un piano di trading chiaro e completo che tenga conto
di tutte le possibilità e che definisca in anticipo ogni aspetto della gestione
di un trade. Una volta entrati in un trade non ci sarà spazio per
l’improvvisazione o per i convincimenti personali, occorre eseguire
ciò che stabilisce il nostro piano.
Decidere se prendere o meno un trade
quando si realizzano le condizioni è, invece, una variabile lasciata alla
discrezione di ciascun trader, alla sua capacità di interpretare il mercato, al
suo istinto, alla sua percezione di ciò che potrebbe accadere. Un trade non preso è un trade chiuso in
pareggio e non c’è ragione di rammaricarsi. Inoltre, non è necessario
operare tutti i giorni.
Nonostante tutta questa incertezza, poiché
noi abbiamo sperimentato il nostro Metodo, testandolo prima sullo storico dei
prezzi e dopo su un conto demo per 3-6 mesi, avremo la necessaria fiducia,
fornitaci dai dati raccolti, che le operazioni profittevoli saranno maggiori
rispetto a quelle in perdita.
Partendo da queste poche e generiche
considerazioni ognuno di noi può costruirsi un proprio piano di trading,
testarlo e, se confortato da buoni risultati, metterlo in pratica.
Operando intraday i fondamentali delle
valute hanno poca o nessuna rilevanza. Le notizie invece si.
Imposteremo le nostre scelte operative esclusivamente guardando all’unica verità
che abbiamo davanti, cioè i prezzi e la loro rappresentazione grafica. Le
nostre armi saranno le barre di prezzo (le candele) per come si sviluppano nel
grafico, la relazione tra di esse, e la nostra strategia operativa.
Con la strategia giusta diventa tutto
facile? No, non è facile, non lo è per niente. Invero non è corretto parlare di
strategia giusta, ma piuttosto di situazioni che funzionano o non funzionano il
più delle volte.
Se entriamo con il timing giusto possiamo
farcela. Come fare? Dobbiamo cercare di entrare solo quando le probabilità di
riuscita sono maggiori.
Operando intraday e su un grafico con time
frame a 5 minuti l’orizzonte si accorcia e siamo interessati a cosa farà la
coppia di valute nella prossima mezz’ora o anche meno. Che farà? Molto
probabilmente continuerà a fare quello che stava facendo.
Potrebbe anche mettersi a salire perché è
scesa molto bassa, o mettersi a scendere perché è salita già molto, la cosa più
probabile è che continui a fare quello che stava facendo, almeno per un po’.
Se accettiamo questo concetto, se facciamo
questo atto di fede, allora, abbiamo bisogno di individuare il timing adatto
per aprire l’operazione, nella direzione che il mercato ci indica di
seguire. Tanto più il timing dell’ingresso (Entry) sarà ben scelto, tanto
maggiori saranno le probabilità di successo. Un corretto timing d’ingresso è
utile per avere maggiore chance di raggiungere il profit. A volte anche un solo
decimo di pip di differenza può decretare il successo o l’insuccesso di un trade.